Tragedia con Google Maps: la famiglia intenta causa contro il gigante tecnologico!

Google Maps

Il 21 Settembre 2023, alle 20:52, mentre rientrava a casa a bordo della sua Jeep Gladiator dopo la festa di compleanno della figlia di 9 anni, Philip Paxson ha subito un tragico incidente. Seguendo le indicazioni stradali fornite da Google Maps tramite gps, la sua vettura è precipitata per sei metri nel vuoto, schiantandosi al suolo e lasciandogli scarse possibilità di sopravvivenza. L’incidente si è verificato nella Carolina del Nord, precisamente nella zona di Hickory.

Dopo l’accaduto, i familiari di Paxson hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro la multinazionale di Mountain View. La causa è stata avviata principalmente perché l’azienda era a conoscenza del fatto che quella strada fosse inagibile a causa del crollo del ponte. Questo crollo, avvenuto almeno 5 anni fa, era stato segnalato più volte da numerosi utenti del navigatore più utilizzato al mondo.

Gli avvocati che rappresentano gli interessi dei familiari di Paxson hanno raccolto molte testimonianze di persone che avevano segnalato il crollo negli anni, chiedendo urgenti aggiornamenti ai dati dell’azienda a causa delle gravi conseguenze che si sarebbero potute verificare a causa delle informazioni obsolete. Tra queste testimonianze, c’è anche un’email inviata da un residente di Hickory nel novembre 2020, che utilizzava la funzione “suggerisci una modifica” presente nella mappa. La conferma ricevuta dal cittadino è una prova chiara del fatto che l’allarme era arrivato a destinazione, tuttavia nessuno ha preso provvedimenti per aggiornare il percorso da allora.

Oltre alle responsabilità di Google, ci sono evidenti colpe anche da parte di chi avrebbe dovuto segnalare il pericolo lungo la strada. Durante gli accertamenti effettuati dopo la tragica morte di Paxson, gli investigatori non hanno trovato alcuna barriera o segnaletica di pericolo sul luogo dell’incidente. Inoltre, il ponte non aveva mai ricevuto manutenzione da parte delle autorità locali e l’azienda di costruzioni che lo aveva realizzato anni fa aveva chiuso. Nel procedimento legale avviato dai familiari della vittima sono state coinvolte anche alcune società di gestione della proprietà privata ritenute responsabili del ponte e del terreno adiacente.

Le dichiarazioni della moglie di Paxson, Alicia Paxson, sono permeate di incredulità e disperazione: “Le nostre figlie chiedono come e perché è morto loro padre, e non ho parole per spiegarlo. Non riesco ancora a capire come coloro responsabili delle indicazioni GPS e del ponte abbiano potuto agire in modo così irresponsabile e pericoloso per le vite umane”.

Google Maps ha rilasciato un semplice comunicato di cordoglio senza commentare l’avvio del procedimento legale nei suoi confronti. Jose Castaneda, portavoce dell’azienda, ha dichiarato all’Associated Press: “Inviamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia Paxson. Il nostro obiettivo è fornire informazioni precise sul percorso in ‘Maps’ e stiamo indagando su quanto accaduto”.

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